giovedì 28 agosto 2014

Le 5 cose da non fare a Lisbona


Quando si decide di fare un viaggio, quando si pianifica una vacanza, soprattutto quando si tratta di andare a vedere una nuova città, durante la fase organizzativa, si sceglie che approccio avere rispetto al posto che si va a vedere.

Fondamentalmente ci sono due grandi gruppi di viaggiatori, quelli che si approcciano come “spettatori in un museo” e quelli invece che affrontano il posto come Indiana Jones da veri “archeologi ricercatori” (io faccio purtroppo parte di questa seconda categoria).

Gli appartenenti al primo gruppo sono solitamente quelli che si godono di più la vacanza, affrontano il viaggio come vero e proprio divertimento, solitamente hanno letto poche cose prima di partire quindi le aspettative sono basse, poi arrivano in una città stupenda come Lisbona e vengono travolti dalla bellezza sorprendente della città.



I ricercatori invece sono quelli che si sono documentati minuziosamente su quello che il posto offre, che hanno pianificato con precisione matematico tutti i minuti del viaggio, sapendo esattamente cosa andare a vedere, quando e come. Per questo secondo gruppo di viaggiatori la vacanza a volte diventa una conferma, una verifica rispetto alle cose viste e trovate su internet prima della partenza.

Certo il tipo di approccio che si vuole dare alla vacanza dipende anche dal posto che si vuole visitare, da quanto la città possa o voglia coinvolgersi con gli ospiti. Ad esempio c’è una differenza strutturale  tra il modo di poter vivere una città come Londra e come invece poter vivere Lisbona.

Londra (ma potrebbe essere Parigi o New York) in qualche modo ti porta ad essere spettatore, forse per la dimensione, forse per lo stile di vita, il coinvolgimento in una città del genere è molto basso, quindi volente o no l’approccio archeologo funziona ma fino ad un certo punto. Lisbona al contrario è una città porosa, basta entrare al bar e chiedere un caffè e, se si vuole, il barista comincia a raccontarti la vita del quartiere, basta dargli un po’ di corda ed il gioco è fatto.

Il concetto è che Lisbona si può vivere come un museo, la città è bellissima, la vista dai miradouri, praça do comércio, il 28, Belem, ma la bellezza più grande della città è data dalla gente, limitarsi soltanto ad osservare sarebbe, dal mio punto di vista, una vacanza al 50%.

Divago come sempre, avevo cominciato questo post con l’idea di scrivere una serie di cose che a Lisbona proprio non si devono  fare, a prescindere che uno sia “spettatore” o “archeologo”.

1) I PORTOGHESI NON SONO SPAGNOLI

Per una questione di praticità, di cultura, di distanza, molti di noi, prima di venire a Lisbona, sono stati in vacanza in Spagna. Chi a Barcellona, chi a Madrid, in Andalusia, conosciamo benissimo la spagna, costumi, usanze, tradizioni , qualche parola, dopodiché abbiamo deciso che era il turno del Portogallo.

Ecco…il Portogallo non è la Spagna!!!

Una cosa che sento fare a molti Italiani (e secondo me lo facciamo solo noi) in vacanza a Lisbona è il paragone con la Spagna. “Vorrei una Sangria”, “ma dove possiamo mangiare una buona paella?”, ”Quì fanno il Flamenco?”, è come se un turista americano arrivasse a Palermo, cominciasse a chiedere wurstell e crauti e chiedesse informazioni per trovare la torre Eiffel.

Ok, fanno parte della stessa penisola, ma vi posso assicurare che sono due popoli completamente diversi, nella cultura, nella lingua, nel carattere, è come se qualcuno dicesse che noi e i francesi siamo uguali (perche farlo??)

2) NON SPENDERE UNA FORTUNA PER UNA SERATA DI FADO

Una delle cose che bisogna per forza fare prima di andare via da Lisbona è sentire il fado  cantato dal vivo, anche solo un quarto d’ora, ma bisogna proprio farlo.

Ci decine e decine di ristoranti che “dopo cena” fanno degli spettacoli di Fado, solitamente sono ristoranti molto più cari del normale che con la scusa dello spettacolo dopo alzano i prezzi.

Il fado è sicuramente uno spettacolo, ma è un’atmosfera, un micro mondo che si crea quando si spengono le luci, in questo ristorante la qualità è buona ma, per me, è una rappresentazione di una notte di fado, un modo facile per vedere com’è quello vero, ma quello vero non è.

Se volete sentire Fado, il primo consiglio è andate a mangiare in una delle mille trattorie in Alfama e quando finite di cenare chiedete al ristoratore un buon posto dove andare a sentire Fado nelle vicinanze.

Il secondo consiglio è, evitate il Fado al bairro alto, troppo rumore e troppi turisti.



3) NON COMPRATE IL BIGLIETTO SUL 28 O SUGLI ELEVADOR

I Portoghesi hanno capito il business dei turisti solo che secondo me in alcuni casi esagerano.



Se volete prendere il 28 e volete fare il biglietto a bordo, una singola corsa costa €2,85. Per fare la stessa cosa su uno degli elevador, il biglietto a bordo costa più di €3.

Il prezzo normale, avendo una delle tessere per i mezzi urbani, è di €1,40, perché pagare più del doppio? Non mi sembra giusto!


4) EVITATE TUTTI I MUSEI DI PRACA DO COMERCIO

Praca do Comercio è una delle piazze più grandi e più belle della città, si trova nel centro di Lisbona, tra l’Alfama e Chiado, in mezzo alla Baixa, uno dei lati di questa piazza gigante è il Tejo, un posto imperdibile per chi visita Lisbona.

Visto che si tratta di un posto imperdibile per i turisti, da un paio di anni in qua, hanno riempito la piazza di musei improbabili, una Gardaland di musei, tutti nuovi  e similveri, tipo il museo della birra. Credo che il Portogallo sia uno dei posti con meno tipi di birra che io abbia mai visto, c’è solo la Sagres e la Super Bock, a che serve un museo della birra in un posto dove la cultura della birra non c’è?



Sembrano ricettacoli per turisti da abbindolare nel posto comodo, fate un giro a Madredeus nel museo dell’Azulejos oppure salite al Carmo al museo archeologico, vedrete due posti stupendi e di sicuro non ci sarà prezzemolo ad aspettarvi.

5) FIDATEVI DELLA CUCINA PORTOGHESE

Per gli italiani fidarsi della cultura culinaria di un altro paese è proprio dura, non ci riusciamo, sappiamo di avere la cucina tra le più buone d’Europa e non riusciamo a sganciarci da questa cosa, dopodiché siamo degli irrimediabili campanilisti e il gioco è fatto, quando siamo a tavola, niente è meglio della cucina italiana.

Ok, lo sappiamo tutti, è vero, lo sanno pure i portoghesi (noi  non manchiamo mai di ricordarglielo), la cucina italiana è fantastica ma vi assicuro che in Portogallo si mangia bene e alcune cose le preparano bene quanto o meglio di noi.

Scontato parlare del baccalà, in Portogallo è cucinato in mille modi, noi siamo spesso preconcetticamente contro, ma fidatevi che è molto buono. E’ buona la carne, il pesce è fantastico, i frutti di mare sono favolosi.

Non è l’Inghilterra, in Portogallo si mangia bene, alcune cose sono diverse rispetto all’Italia è ovvio, lasciate tutti i pregiudizi e le convinzioni a casa, trovatevi un buon ristorante e godetevi la cena. 


Prima pubblicazione 14 Aprile 2013

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